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LeTtErAtUrA!, scritta io!!ricopiata da un libro!^^

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Moli90210
icon3  view post Posted on 29/12/2007, 22:08




Già nel 700 le radici della coltura tedesca sono di natura mistico-sentimentale;
ciò spiega perchè in questa regione,più che al trove,si sviluppa la contemplazione sentimentale della natura,
che fa dell'area tedesca la patria dello spirito romantico.
A questo proposito si ricorda Strum und Drang (Impeto e assoluto),
movimento culturale che si oppone all'arte classicheggiante e conformista:
l'arte deve attingere solo al libro dell'uomo e della natura.
In Germania nella stagione preromantica si segnalano:
- Johann Wolfgang Goethe (Francoforte sul Meno 1749-Weimar 1832),
autore del romanzo impossibile,I dolori del giovane Werther (1774).
Altre sue opere di grande pregio sono: Il viaggio in Italia (1788),gli
Epigrammi Veneziani (1790),l'Ifigenia in Tauride (1787),
le Affinità elettive (1809).
Il vero capolavoro di Goethe è,però,il Faust (1831),poema tragico e testo sacro
della coscienza moderna:Faust gioca la sua anima in un patto col diavolo
in cambio della sua suprema conoscenza della vita.
Segue un passo(22 maggio 1771)tratto da I dolori del giovane Werther,
in cui il protagonista celebra l'importanza del sogno e il valore delle illusioni
come risorse interiori che consentono di superare le miseria e l'infelicità del vivere.

"Che la vita dell'uomo sia soltanto un sogno è già stato affermato da molti,e tale
sentimento incessantemente nasce anche in me.Quando considero i limiti entro
cui sono rinserrate le forze attive e speculative dell'uomo,quando vedo che ogni
attività mira all'unico scopo di soddisfare i bisogni,i quali,a loro volta,servono
soltanto a prolungare la misera esistenza e poi comprendo che la tranquillità su
certi punti delle nostre speculazioni non è altro che fantastica rassegnazione
perchè dipingiamo soltanto variopinte figuri e luminosi panorami sulle pareti fra le
quali siamo prigionieri,tutto ciò,Guglielmo,mi rende muto.Rientro in me stesso e
trovo un universo!Ma formato più di presentimenti e di oscuri desideri che di
immagini e di forze viventi.Allora tutto si confonde davanti ai miei sensi,ed io
sorrido e continuo a sognare nel mondo."


- Friedrich Schiller (Marbach,Stoccarda 1759-Weimar 1805);
autore dei Masnadieri (1781),Don Carlos (1782-83),Wallenstein (1795),
Maria Stuarda (1801),Guglielmo Tell (1804)

- Friedrich Hölderlin (Lauffen sul Neckar, Württemberg 1770-Tubinga 1843);
autore del romanzo epistolare Iperione (1797-99) e di una tragedia,
La morte di Empedocle (1797-99),deve la sua fama soprattutto alle liriche.
Si riporta un frammento (versi 1-8) tratto dall'alegia Arcipelago,
in cui risuona il nostalgico vegheggiamento all'antica Ellade.

"O fortunata prole e pia,ove sei ora?Vaghi lontano/presso i tuoi padri,dimentica
del tuo destino,/ sulfiume lete e non desideri di ritornare?/ Mai ti vedrò con
questi occhi? Mai ritroverò per i mille/ sentieri della terra,fra il verde,le tue figure
divine / per quanto io cerchi,ahimè;e se appressi la lingua / e ilmito di voi,sarà
solo perchè la mia anima triste / fugga anzi tempo fra le vostre ombre laggiù?"




 
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